Per secoli gli esseri umani hanno utilizzato diversi strumenti di scrittura come stilus (schegge d’osso), pennelli o penne, ma solo in tempi relativamente recenti è arrivata un’invenzione che avrebbe rivoluzionato tutto: la penna a sfera.
Sebbene nasce come un semplice oggetto, è già diventato qualcosa di completamente indispensabile e rivoluzionario. Nel settore dei regali pubblicitari è uno dei gadget più popolari e non per pochi motivi. Per queste ragioni con l’articolo di oggi vogliamo raccontarvi la storia della penna a sfera.
* Con cosa si scriveva prima della penna?
I Sumeri, i cui primi scritti risalgono al 3500 aC, usavano bastoncini triangolari per scrivere su tavolette di argilla che venivano poi cotte. Tuttavia, furono gli egizi a introdurre la penna, più o meno simile alla nostra, per scrivere sul papiro. Si trattava di una cannuccia vuota con una piccola punta che veniva bagnata in una soluzione gommosa, mescolata con polvere di carbone e altre sostanze vegetali.
Tra il V e il VI secolo d.C. cominciarono a essere usate le penne di uccello, da cui deriva appunto il nome che è stato tramandato fino ad oggi. Dal medioevo in poi si preferì l’uso delle penne d’oca. Se vuoi saperne di più, ti invitiamo a leggere questo post sulla storia della scrittura.
* Chi ha inventato la penna a sfera e in che anno?
La penna a sfera è stata inventata da John J. Loud nel 1888, anche se c’è qualche controversia al riguardo. È stato lui a realizzare il primo disegno di quello che conosciamo oggi. La sua penna aveva una piccola sfera d’acciaio rotante, che permetteva marcare su superfici ruvide, come legno, carta da imballaggio ruvida e altri articoli in cui una normale penna non potrebbe essere utilizzata. Come puoi vedere, il design è qualcosa di simile a quello che conosciamo oggi, ma la versione finale verrebbe da qualcun altro.
Di fatti la penna di Loud si rivelò troppo ruvida per scrivere lettere, per cui il suo potenziale non è stato sfruttato e il brevetto alla fine è decaduto.
È così che arriviamo nel 1938 alla nascita della biro grazie a László Bíró un giornalista ungherese che cercava un utensile per scrivere che fosse più pratico della penna stilografica. Dopo vari studi brevettò la prima penna biro formata da un tubo contenente l’inchiostro e da una piccola sfera rotante di acciaio inserita sulla punta.
In pratica, rispetto al progetto di Loud, Biró aggiunse un condotto per portare l’inchiostro dal serbatoio alla pallina, in modo che arrivasse per effetto della gravità, ed György, fratello di Bíró, inventò un inchiostro molto viscoso per evitare fuoriuscite e che si asciugasse rapidamente. Poiché entrambi i fratelli erano ebrei, a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale dovettero emigrare in Argentina. Lì incontrarono Meyne che, grazie al suo contributo finanziario, gli permise di brevettare un prototipo.
Nonostante le buone prospettive e la vendita di 30 mila esemplari al governo britannico, le Byrome (acronimo di “Biro y Meyne”) aveva alti costi di produzione e quindi un prezzo troppo elevato per il grande pubblico, perciò all’inizio non ebbe un grande successo.
La penna divenne celebre solamente nel 1953 grazie a Marcel Bich, il quale dopo aver acquistato il brevetto da Biró, apportò alcune modifiche per migliorare il passaggio dell’inchiostro dal tubo alla sfera e per utilizzare materiali meno costosi, creando così la famosa penna BIC, una penna alla portata di tutti.
* La storia della penna a sfera BIC
Raccontandovi la storia della penna a sfera non possiamo non dedicare un intero paragrafo alla BIC, che è stata e continuerà ad essere, il modello più famoso esistente.
La penna BIC nasce nell’azienda francese PPA (Porte-plume, Pencils and Accessories) che fondata nel 1945 da Marcel Bich e Edouard Buffard e si dedicava alla realizzazione di pezzi di ricambio per penne stilografiche e portamine. Come abbiamo accennato precedentemente, Bich acquistò il brevetto da Bíró e nel 1950 lanciò la penna a sfera Bic Cristal.
Fu Raymond Savignac, un pubblicista assunto nel 1953, a raccomandare a Marcel Bich di utilizzare una versione abbreviata del suo cognome come nome del brand, anche per evitare una possibile pronuncia inappropriata in lingua inglese.
Nel 1954 la Bic entra nel mercato italiano, e nel 1972 viene quotata in borsa.
Ma la BIC ormai non è solo sinonimo di penna, di fatti nel nel 1973, dopo aver acquistato Flaminaire, lancia sul mercato il primo accendino tascabile, e grazie ad un accordo con Laminex, azienda greca di lame per rasoi, vende i primi rasoi monolama usa e getta.
* Da dove viene la parola penna?
Come abbiamo accennato precedentemente, per scrivere sui fogli di papiro si utilizzava una piccola calamum di legno, una cannuccia che che più tardi venne sostituita per maggior comodità da una una pinna ovvero una penna d’oca.
* Da dove viene l’inchiostro delle penne a sfera?
La storia dell’inchiostro ovviamente va di pari passo con quella della penna, ma non si sa esattamente quando sia stato inventato. Sebbene sia attribuito ai cinesi e agli egizi nell’anno 2500 a.C., i quali utilizzavano due inchiostri: uno nero a base di nerofumo e gelatine e, l’altro rosso, fatto con estratti vegetali e solfuri o ossidi. Si hanno prove certe solamente grazie alla descrizione di Vitruvio, uno scrittore romano vissuto nel I sec. a.C., di una ricetta per un inchiostro perfetto: al nerofumo di pece veniva mescolato un legante, ad esempio la gomma arabica, un olio o la colla di pesce.
Con gli anni, sono comparsi anche gli inchiostri metallogallici, frutto della reazione chimica tra il tannino, estratto dalle scorze di frutta o dalle noci di galla, e un sale metallico.
La vera rivoluzione si ebbe nel XX secolo con la nascita della stampante, dando vita ad una vera e propria industria, ma è solamente dal 1800 che si è iniziato ad utilizzare sostanze chimiche al posto di quelle naturali. Se vuoi saperne di più su questo argomento, dai un’occhiata a questo post sulla storia dell’inchiostro.
* La penna personalizzata come merchandising pubblicitario
Veniamo infine alla parte relativa alla nostra attività, quella del merchandising promozionale. Non pensate che stiamo parlando di qualcosa della fine del secolo scorso, tutt’altro, poiché bisogna risalire all’antico Egitto per risalire alla sua origine. A quel tempo, coloro che avevano già un’attività facevano regali personalizzati a re o persone con influenza nella società con l’obiettivo di ottenere un trattamento di favore.
Tuttavia l’idea di regalare un qualcosa col proprio logo come strategia di marketing appartiene all’età moderna. Nello specifico si è introdotto all’inizio del 20° secolo quando Jasper Meeks regalò degli zaini con il suo logo ai bambini che acquistavano le sue scarpe, cosa che lo ha aiutato ad acquisire più clienti. Ovviamente non passò molto tempo prima che venne copiato!
E la prima penna personalizzata? Sarai sorpreso di sapere che ha circa duemila anni di storia! A quanto pare furono i romani a creare la prima penna personalizzata. A Londra furono trovate più di 200 utensili che possiamo definire antiche penne in quanto servivano per scrivere su delle tavole di legno riempite di cera. Vista l’iscrizione che riportano sul corpo possiamo dedurre che erano un regalo.
Attualmente, le penne personalizzate sono uno dei regali promozionali più popolari perché sono economiche, molto utili e danno una grande visibilità. Inoltre, data la grande varietà di modelli esistenti, è impossibile non trovarne una che si adatti allo stile del vostro brand. Sono il gadget preferito da consegnare durante eventi ad ampio pubblico che in campagne pubblicitarie specifiche in tutti i tipi di attività. Inoltre, sono uno degli accessori che sempre trovi in un welcome kit per nuovi impiegati o alunni poiché è certo che ne avranno bisogno.
* Altre curiosità sulle penne
- Il marchio BIC afferma che alcune delle sue penne possono tracciare una linea lunga 2 chilometri.
- Il foro nel cappuccio della penna BIC è stato implementato nel 1991, come misura di sicurezza per prevenire l’annegamento accidentale.
- I tubi delle penne non vengono mai riempiti di inchiostro perché questo si dilata con il calore e potrebbe traboccare.
- Il foro nel corpo di una penna fa si che possano resistere anche ad alta pressione, per questo non si rompono quando le utilizziamo in aereo.
Come ti è sembrato questo articolo sulla storia della penna? Avresti voluto sapere qualcosa di più? Conosci qualche aneddoto o curiosità in più? Lasciaci un tuo commento.