“In un’era dove l’informazione è diventata il principale dei beni e ha il potere solo chi controlla i media, la mossa vincente è data dalla guerrilla, intesa come forma di comunicazione parallela ai media tradizionali”. Umberto Eco
Il termine “Guerrilla Marketing” venne coniato nel 1984 da Jay Conrad Levinson per indicare un insieme di strumenti di comunicazione non convenzionali a basso costo, il cui uso è finalizzato alla promozione di prodotti o marchi attraverso l’utilizzo di metodi creativi che possano stupire e sorprendere positivamente il pubblico e catturare l’attenzione dei media.
Di fatti il Guerrilla Marketing vuole divertire il consumatore, coinvolgerlo, offrendogli un messaggio che lo porti anche a pensare. Si basa sul principio fondamentale dell’effetto a sorpresa, ovvero sulla capacità di saper ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, rompendo gli schemi con la creatività.
Con lo scopo di esporre all’annuncio la maggior parte di persone possibili, vengono sfruttati i luoghi e le aree comuni come attraversamenti stradali, bidoni della spazzatura, semafori, scale, fermate degli autobus, dove è facile che il potenziale cliente si accorga che c’è una novità e se ne ricordi, associando il brand che ha organizzato questa azione di marketing alla sensazione di sorpresa.
L’origine della Guerrilla..
La parola “guerriglia” deriva dal francese “petit guerre”, che letteralmente significa “piccola guerra” e venne usato dal tenente De La Coroix nella sua analisi sulle ragioni della sconfitta francese nella guerra dei Sette anni. Successivamente il termine venne tradotto nello spagnolo guerrilla, per indicare durante le guerre napoleoniche la resistenza spagnola. I “guerrilleros”, inferiori per armi e mezzi, nonché per numero di uomini, combatterono cercando di sfruttare e massimizzare le risorse a loro disposizione, ovvero l’eccellente conoscenza dei luoghi e l’aiuto dei civili.
I benefici per l’azienda e per il consumatore
Recenti ricerche dimostrano che la nostra soglia di attenzione si è progressivamente abbassata. Un calo che fa capire molto bene che le persone oggi sono esposte a centinaia di contenuti e non riescono a focalizzarsi su qualcosa di specifico per più di pochi istanti, passando di continuo a nuovi stimoli. Se non cattura la nostra attenzione, passiamo oltre con molta facilità. Per tale motivo le imprese sono obbligate ad attirare l’attenzione dei consumatori con qualcosa di non convenzionale.
L’effetto sorpresa e l’emozioni positive che ne derivano giocano un ruolo molto importante, perchè aumentano il livello di attenzione e di coinvolgimento dell’individuo ed inoltre facilitano la risposta alla call-to-action, che alla fine è obiettivo di fondo di qualsiasi campagna di marketing e di comunicazione. Per non parlare poi del fatto che sicuramente l’esperienza vissuta è indimenticabile: l’incontro con il brand sarà talmente sorprendente che l’utente non potrà dimenticare il nome del brand.
Attenzione però! Bisogna stupire ma occorre farlo con oculatezza. Occorre redigere un un piano di guerrilla marketing per definire con chiarezza il posizionamento aziendale e l’identità del brand. Sopratutto se si è alle prime armi, potrebbe essere utile creare inizialmente un piano di guerrilla marketing solo su un determinato prodotto o servizio ed aspettare i feedback dei consumatori. Come dice Levinson, “il marketing è la verità resa affascinante”: dobbiamo prima di tutto assicurarci di avere – o di lavorare a – un prodotto o un servizio che ci distinguono in una determinata nicchia e con un posizionamento ben fatto e, poi, renderlo affascinante attraverso il Guerrilla Marketing».
Non sempe sono neccessari casi spettacolari
In alcuni casi, tali iniziative possono essere meno sensazionali, ma altrettanto efficaci. Per esempio, distribuire campioni omaggio in maniera originale in prossimità del punto vendita, può catturare l’attenzione del cliente. I consumatori potranno non soltanto vedere il prodotto dal vivo, interagire con esso e percepirne il valore. La finalità di tali iniziative è quella di far vivere loro una intensa esperienza sensoriale e spronarli a trasformarsi in attivi propagatori del messaggio di marca.
Uno dei prodotti del nostro catalogo che ha avuto molto successo e che si può definire come un piccolo oggetto di guerrilla marketing è il Quadernino Stone. Questo oggetto non è solo una semplice taccuino ma diventa un modo per aumentare la soglia di attenzione delle persone. Chi riuscirà a dimenticare un taccuino su cui si può scrivere sott’acqua? È già, questi taccuini personalizzabili possono restare immersi nell’acqua per ore o essere lasciati esposti agli agenti atmosferici, senza subire conseguenze. Inoltre le pagine sono morbide al tatto, quasi da risultare vellutate ed aiutano la scorrevolezza della penna e l’assorbimento dell’inchiostro.
Il successo di una campagna di guerrilla marketing dipende, in larga misura, dalla capacità di saper costruire azioni originali che diventino virali, che siano in grado cioè di attivare conversazioni attorno al prodotto, generando così le premesse per una crescita esponenziale della notorietà del brand.