Il 12 settembre di ogni anno ricorre la Giornata Mondiale senza Sacchetti di Plastica, e quest’anno festeggia i suoi primi 10 anni. Questa giornata nasce infatti nel 2009, per volontà della MCS, The Marine Conservation Society, la maggiore associazione inglese che si occupa di proteggere i mari del Regno Unito, attraverso la creazione di aree marine protette e di una serie di campagne mirate per sensibilizzare tutti noi sull’importanza della riduzione dell’uso dei sacchetti di plastica e della plastica in generale.
Perché è un problema così grande quello dell’ultizzo dei sacchetti di plastica?
La plastica è il terzo materiale più diffuso sulla terra insieme all’acciaio e al cemento, e la sua produzione è aumentata moltissimo dal 1964. Pensate che per produrre dei sacchetti di plastica, che vengono utilizzati una sola volta e per non più di 20 minuti, si utilizzano quali si impiegano circa 910mila tonnellate di petrolio.
I sacchetti di plastica sono difficili da smaltire: ci vogliono in media dai 100 ai 500 anni, solo una piccola parte viene reciclata e il riciclo di un sacchetto di plastica usa e getta costa molto di più della sua produzione.
Tutta questa plastica finisce nei nostri mari danneggiando gravemente la flora e la fauna marina: molti pesci muoiono per strangolamento, soffocamento o blocco intestinale. Per non parlare del fatto che quei pesci che soppravvivono, pur avendo ingerito plastica, finiscono sulle nostre tavole per cui siamo noi ad ingerire la plastica che si trova nello stomaco di questi pesci.
La normativa sui sacchetti di plastica
L’Unione Europea ha introdotto un quadro normativo e degli obiettivi per ridurre il consumo dei sacchetti di plastica. Da dicembre 2018 non possono essere più rilasciati sacchetti gratuiti nei negozi e supermercati grazie alla Direttiva 2015/720 del Parlamento Europeo e del Consiglio, e a partire da gennaio 2021 saranno messi al bando tutto una serie di oggetti monouso in plastica.
In Italia, nell’agosto del 2017 è entrata in vigore la normativa 123/2017 che regolamenta l’uso e la commercializzazione dei sacchetti di plastica leggeri e ultra leggeri. Di fatti al supermercato non troviamo più sacchetti di plastica per contenere frutta e verdura sfuse, ma solo buste in materiale compostabile al costo di qualche centesimo a carico del consumatore.
Tuttavia, nonostante questi tentativi per la riduzione dell’uso della plastica, sono ancora troppe le realtà che non si sono convertite al compostabile e al biodegradabile.
Cosa possiamo fare?
Acquistare in modo sostenibile è possibile, basta un po’ di accortezza e un po’ di buona volontà! Se avete ancora delle buste di plastica in casa cercate di riutilizzarle per non chiederne delle nuove quando andate a fare la spesa.
Supermercati, alimentari, frutterie e qualsiasi tipo di negozio potrebbero realizzare delle shopper personalizzate con il vostro logo da vendere o regalare ai vostri clienti che potranno riutilizzare più volte facendovi pubblicità